lunedì 15 dicembre 2008

giovedì 11 settembre 2008

SALENTU

"Pizzicarella"
Pizzicarella mia pizzicarella
lu caminatu tou....
....pare cà balla.
Te l'ura ca te vitti te 'mmirai
nu segnu fici a menzu....
....l'occhi toi.
Ca quiddhu fu lu segnu particulare
cu nu te scordi mai te....
....l'amore tou.
Amore amore ci m'hai fattu fare,
te quinnicianni m'hai....
....fatta 'mpaccire.
Te quinnicianni m'hai fatta 'mpaccire
te mamma e tata m'hai....
....fatta scurdare.
Quantu t'amau amau lu core meu
mò nù te ama chiui....
....se n'ha pentitu.

giovedì 4 settembre 2008

A TE

http://it.youtube.com/watch?v=zbM72JEqfJ8

giovedì 29 maggio 2008

IL SENSO DELL'ESTATE, LA SERA, A ROMA

ADDOSSO


http://it.youtube.com/watch?v=fWai5Wd8_Yw&feature=related

mercoledì 28 maggio 2008

SENSO

"Vorrei essere l'uomo
con cui ti sei sentita più bella".

Fabio Volo.


martedì 27 maggio 2008

IL SENSO DEL FUOCO

Et tamen ut dicamus, ut cogitemus, amore eius, vel amore amoris eius provocamur et trahimur
.
secretum meum mihi,
secretum meum mihi.



(Tuttavia col suo amore, o con l'amore del suo amore, siamo spinti e trascinati a fare di Lui l'oggetto dei nostri discorsi e dei nostri pensieri)

(Mio è il mio segreto,
mio è il mio segreto)

Guglielmo de Saint Thierry
(seminario del 21 maggio 2008 curato da me)

mercoledì 6 febbraio 2008

IL SENSO DELLO SHOPPING (COMPULSIVO)



E'incredibile come in casi di morale terra-terra lo shopping abbia un incredibile effetto iper stimolante sulla psiche ormonalmente instabile di una ragazza...Ultimamente sono particolarmente stanca per lo studio, ore e ore passate sui libri..e dire che l'università è ormai un ricordo lontano..Per carità il tutto è parecchio appassionante, ma a volte la stanchezza prende il sopravvento e mi ritrovo a maledire libri ed affini. Per ciò, trovo che l'unico modo per risollevare il mio sistema immunitario sia quello di uscire e infilarmi in qualsiasi negozio che odori di intimo. Scarpe e intimo, ecco il rimedio, è incredibile come anche il solo rinchiudersi in un camerino e iniziare a provare lira di dio che ti capita di vedere toccare e annusare e che è esposto in modo sfacciatamente allettante sugli scaffali, riesca a levigarti la pella ingiallita per lo stress, a illuminarti il sorriso e a farti sentire immediatamente proiettata in un'atmosfera fantastica e irreale...Di sfuggita ti capita di sbirciare l'indumento nelle mani di una tizia che come te, si aggira meditabonda tra pizzi, sbuffi e merletti..e subito pensi.."perchè lei si e io no?"Agguanti l'oggetto e corri a vedere l'effetto che fa...è un analgesico. Un 'abbuffata, magari poi non compri niente..solo qualcosina...oppure fai incetta perchè quel giorno sei proprio giu...ma tanto chi ti vede? e che t'importa...è la compulsione del momento, l'ebbrezza dell'aumento della serotonina. Basta solo una mutanda del colore che non hai..che non sapresti dove abbinare..ma che importa?non c'è l'hai così, devi per forza averla...solo per avere la scusa di ripassare in negozio la settimana successiva e cercare il pezzo coordinato..eh si..non sai come abbinarla..ma non puoi vivere senza quel colore. E' quel colore che ti ridona la vista...
Quando una donna mette un capo nuovo, si sente diversa, acquista un altra dimensione e prospettiva di sè con un nuovo modello indosso, più bella..L'altro giorno ero disperata...soffocavo tra tavole di paleografia e annaspavo al pensiero che mi avrebbe atteso un grigio weekend, grigio per il tempo e le prospettive.
Compulsivamente sono uscita, sono entrata in una profumeria...ho iniziato a respirare il profumo del nuovo, della novità, colori luci, suoni..torno bambina...Mi si avvicina una commessa gentilissima, (sono come il diavolo che tentò Eva a volte)..Mi chiedo le ragioni dell'empatia strabiliante e incomprensibile che una donna può avere con una commessa..stringi un feeling che ti metteresti a raccontarle di tutto...Alla fine mi sono fatta truccare..ho provato tutte le varianti di rossetto rosso che non si può immaginare...un turbinio, un caleidoscopio di personalità. Questo è il vero segreto, in un colore, in un modello, una donna cambia personalità..mi son sentita geisha, bambola, figlia dei fiori, femme fatal, donna in carriera, ragazza per bene, studentessa, solo..cambiando sfumatura di un rossetto..Alla fine ho optato per una morbidissima sfumatura rosso mattone, rosso fast, per l'esattezza, lucido e abbastanza rosso, agli olii essenziali che anche quando lo togli ti lascia una morbidezza incredibile..è un rossetto lucido brillante che scivola deliziosamente sulle labbra regalandoti la voluttuosità di labbra ben colorate e importanti nonchè l'ebbrezza del costo..Stessa cosa per il blush, un bella sfumatura di rosa carico e subito zigomi da gran sera. Ma tutto questo..per andare dove? Bhe, a casa, e così conciata mi son rimessa a studiare fino a sera, ed ho studiato così bene...Mi sentivo così a posto, sicura di me..appagata........................................................................................



martedì 5 febbraio 2008

Il SENSO DEI TRENT'ANNI


Avere trent'anni
è come indossare per la prima volta un paio di tacchi. A spillo, chiaro.
La falcata ondeggia (che ne sarà di me..), la prospettiva si chiarifica per l'angolazione nuova e diversa assunta dalla vista.
Salire sui tacchi, a spillo, dà un senso morboso di compiacimento e di aver compreso d'un tratto il senso della vita, della propria seduzione, e delle proprie responsabilità.
Salire sui tacchi, a spillo, è malinconico. Forse era meglio quando eri bambina e desideravi di salirci.
Salire sui tacchi, a spillo, è come aggredire una passerella avendo come pubblico i propri pensieri.
Chiaramente molto femminili.
Dà un senso di nervosismo alla fermata del tram, di smarrimento e sudore in attesa della metro, di competizione prima di un colloquio, di finta sicurezza ad un primo appuntamento.
Salire sui tacchi, a spillo, è ricordarsi che a 5 anni provavi quelli di mamma e ti sembravano alti alti, e immaginare che un giorno tua figlia penserà che i tuoi..sono alti alti.
Adesso, come cenerentola la scarpetta calza, ma cerchi l'emozione della mezzanotte.
Toglierli a sera, appana varcata la porta..c'è buio in casa..nessuno ti vede..mio dio che sollievo..
Adesso che nessuno mi vede, in casa non c'è nessuno..penso che quando mi sarò tolta di mezzo i 30 anni...tirerò un sospiro di sollievo.
L'importante è non romperli mai,
i tacchi, dico.
Soprattutto a trent'anni, sarebbe imbarazzante..

IL SENSO DELL'ISOLAMENTO


Semi di mela nel cerchio bruciato nel prato da un dito di fuoco.
Ci vorrebbe una bacchetta per far nascere le ginestre.
Getto semi di mela,
girogirotondo, vertigine di cielo, nuovole cielo, ancora nuvole e cielo.
Cavallo di legno, principe di stoffa, libro fatato.
Getto semi di mela e nasce un melograno,
bacche di sorriso, perle di labbra.
Mangio una mela sul melograno piantato nel cerchio di fuoco del prato.
La mia pelle è foglia, il mio sorriso è bacca, dolce amaro
come la buccia aspra di un melograno.
Non voglio scendere, non voglio guardare,
la bacchetta non funziona lì fuori..Coraggio...
Balzo balzello
fuori dal cerchio...
C'era una volta una principessa.
Fine.

lunedì 28 gennaio 2008

Quelqu'un M'a Dit



Carla Bruni




On me dit que nos vies ne valent pas grand chose,
Elles passent en un instant comme fanent les roses.
On me dit que le temps qui glisse est un salaud que de nos chagrins
Il s'en fait des manteaux pourtant quelqu'un m'a dit...

Refrain
Que tu m'aimais encore,
C'est quelqu'un qui m'a dit que tu m'aimais encore.
Serais ce possible alors ?

On me dit que le destin se moque bien de nous
Qu'il ne nous donne rien et qu'il nous promet tout
Paraît qu'le bonheur est à portée de main,
Alors on tend la main et on se retrouve fou
Pourtant quelqu'un m'a dit ...

Refrain

Mais qui est ce qui m'a dit que toujours tu m'aimais?
Je ne me souviens plus c'était tard dans la nuit,
J'entend encore la voix, mais je ne vois plus les traits
"Il vous aime, c'est secret, lui dites pas que j'vous l'ai dit"
Tu vois quelqu'un m'a dit...

Que tu m'aimais encore, me l'a t'on vraiment dit...
Que tu m'aimais encore, serait-ce possible alors ?

On me dit que nos vies ne valent pas grand chose,
Elles passent en un instant comme fanent les roses
On me dit que le temps qui glisse est un salaud
Que de nos tristesses il s'en fait des manteaux,
Pourtant quelqu'un m'a dit que...

Refrain




Qualcuno Mi Ha Detto

Mi hanno detto che le nostre vite non valgono un granché
passano in un istante come appassiscono le rose
mi hanno detto che il tempo che scorre è un vagabondo che dei nostri dolori
se ne fa dei mantelli, tuttavia qualcuno mi ha detto

(ritornello)
che tu mi amavi ancora
c'è qualcuno che mi ha detto che mi amavi ancora
è possibile, allora?

mi hanno detto che il destino si prende gioco di noi
che non ci regala niente e che ci promette tutto
sembrerebbe che la felicità sia a portata di mano
allora si tende la mano e si impazzisce
tuttavia qualcuno mi ha detto...

(ritornello)

Ma chi mi ha detto che tu mi amavi sempre?
non mi ricordo più, era notte fonda
sento ancora la voce, ma non ricordo più il viso
"Lui ti ama, è un segreto, non dirgli che te l'ho detto"
Vedi qualcuno mi ha detto...

Che mi amavi ancora, me l'hanno detto davvero...
che tu mi amavi ancora, è possibile, allora?

Mi hanno detto che le nostre vite non valgono un granché
passano in un istante come appassiscono le rose
mi hanno detto che il tempo che scorre è un vagabondo
che delle nostre tristezze si è fatto un mantello,
tuttavia qualcuno mi ha detto che...

(ritornello)

lunedì 21 gennaio 2008

IL SENSO DEL RITORNO

Tante cose sono successe in questo periodo.
In primo luogo, una difficoltà tecnica ad accedere al mio blog.
Secondo, un'idiosincrasia a risolvere il problema.
Non ho qualcosa in particolare da segnalare, ma ho unavoglia incredibile di esprimermi, probabilmente perchè, soprattutto ultimamente, mi sento ingabbiata dentro lo spazio di scrittura della routine quotidiana. Avrei voglia, se non di spaziare, perlomeno di bucare il foglio in cui scrivo i giorni che passano. Ieri il mio amore mi ha ricordato quello che ho perso, l'ispirazione di scrittura, la libertà interiore. Insomma, mi sento una gotica scholastica, tanto per mettere a frutto le mie scarne esperienze di paleografia latina, pesante, compressa, ingabbiata appunto, senza respiro, accartocciata nelle curve spezzate. Ecco cosa mi manca, ho bisogno di ritrovare le mie curve, la mia rotondità, la mia morbidezza. Scusami amore, se quando mi leggi sono una lettera rigida, senza corsività, senza rapidità di svolazzare in avanti, quando invece mi soffermo sul particolare delle apicature trascurabili. Mi manca la velocità del ductus, del mio tracciato, che mi ha sempre contraddistinto. Insomma, sono piena di contrasti, alti e bassi umorali ormonali. (Maledetta pillola...). Ho bisogno dello svolazzo sinistrogiro che supera il disegno pensato e soffermato. Ho bisogno di respiro, umanistico.
Ho bisogno di tracciare con la penna le vie di questa città, tornare a vivere e a vivermela, andare oltre i dubbi che s'insinuano dietro gli angoli, scorgere l'orizzonte e tornare a immaginare cosa ci sia dietro un muro. Senza orari, senza capitoli da terminare in data tot, all'ora tot. ho bisogno di riscoprire la mia intelligenza libera, superiore...mi sento tanto cretina e oca in questi giorni. Temo di essere una femmina come ce ne sono tante in giro..Ho bisogno che la mia personalità strabordi, senza il vittimismo in saldo di cui mi rivesto in questi giorni.
Ho bisogno di risentirmi bene, anche in questa solitudine claustrale.