lunedì 28 gennaio 2008

Quelqu'un M'a Dit



Carla Bruni




On me dit que nos vies ne valent pas grand chose,
Elles passent en un instant comme fanent les roses.
On me dit que le temps qui glisse est un salaud que de nos chagrins
Il s'en fait des manteaux pourtant quelqu'un m'a dit...

Refrain
Que tu m'aimais encore,
C'est quelqu'un qui m'a dit que tu m'aimais encore.
Serais ce possible alors ?

On me dit que le destin se moque bien de nous
Qu'il ne nous donne rien et qu'il nous promet tout
Paraît qu'le bonheur est à portée de main,
Alors on tend la main et on se retrouve fou
Pourtant quelqu'un m'a dit ...

Refrain

Mais qui est ce qui m'a dit que toujours tu m'aimais?
Je ne me souviens plus c'était tard dans la nuit,
J'entend encore la voix, mais je ne vois plus les traits
"Il vous aime, c'est secret, lui dites pas que j'vous l'ai dit"
Tu vois quelqu'un m'a dit...

Que tu m'aimais encore, me l'a t'on vraiment dit...
Que tu m'aimais encore, serait-ce possible alors ?

On me dit que nos vies ne valent pas grand chose,
Elles passent en un instant comme fanent les roses
On me dit que le temps qui glisse est un salaud
Que de nos tristesses il s'en fait des manteaux,
Pourtant quelqu'un m'a dit que...

Refrain




Qualcuno Mi Ha Detto

Mi hanno detto che le nostre vite non valgono un granché
passano in un istante come appassiscono le rose
mi hanno detto che il tempo che scorre è un vagabondo che dei nostri dolori
se ne fa dei mantelli, tuttavia qualcuno mi ha detto

(ritornello)
che tu mi amavi ancora
c'è qualcuno che mi ha detto che mi amavi ancora
è possibile, allora?

mi hanno detto che il destino si prende gioco di noi
che non ci regala niente e che ci promette tutto
sembrerebbe che la felicità sia a portata di mano
allora si tende la mano e si impazzisce
tuttavia qualcuno mi ha detto...

(ritornello)

Ma chi mi ha detto che tu mi amavi sempre?
non mi ricordo più, era notte fonda
sento ancora la voce, ma non ricordo più il viso
"Lui ti ama, è un segreto, non dirgli che te l'ho detto"
Vedi qualcuno mi ha detto...

Che mi amavi ancora, me l'hanno detto davvero...
che tu mi amavi ancora, è possibile, allora?

Mi hanno detto che le nostre vite non valgono un granché
passano in un istante come appassiscono le rose
mi hanno detto che il tempo che scorre è un vagabondo
che delle nostre tristezze si è fatto un mantello,
tuttavia qualcuno mi ha detto che...

(ritornello)

lunedì 21 gennaio 2008

IL SENSO DEL RITORNO

Tante cose sono successe in questo periodo.
In primo luogo, una difficoltà tecnica ad accedere al mio blog.
Secondo, un'idiosincrasia a risolvere il problema.
Non ho qualcosa in particolare da segnalare, ma ho unavoglia incredibile di esprimermi, probabilmente perchè, soprattutto ultimamente, mi sento ingabbiata dentro lo spazio di scrittura della routine quotidiana. Avrei voglia, se non di spaziare, perlomeno di bucare il foglio in cui scrivo i giorni che passano. Ieri il mio amore mi ha ricordato quello che ho perso, l'ispirazione di scrittura, la libertà interiore. Insomma, mi sento una gotica scholastica, tanto per mettere a frutto le mie scarne esperienze di paleografia latina, pesante, compressa, ingabbiata appunto, senza respiro, accartocciata nelle curve spezzate. Ecco cosa mi manca, ho bisogno di ritrovare le mie curve, la mia rotondità, la mia morbidezza. Scusami amore, se quando mi leggi sono una lettera rigida, senza corsività, senza rapidità di svolazzare in avanti, quando invece mi soffermo sul particolare delle apicature trascurabili. Mi manca la velocità del ductus, del mio tracciato, che mi ha sempre contraddistinto. Insomma, sono piena di contrasti, alti e bassi umorali ormonali. (Maledetta pillola...). Ho bisogno dello svolazzo sinistrogiro che supera il disegno pensato e soffermato. Ho bisogno di respiro, umanistico.
Ho bisogno di tracciare con la penna le vie di questa città, tornare a vivere e a vivermela, andare oltre i dubbi che s'insinuano dietro gli angoli, scorgere l'orizzonte e tornare a immaginare cosa ci sia dietro un muro. Senza orari, senza capitoli da terminare in data tot, all'ora tot. ho bisogno di riscoprire la mia intelligenza libera, superiore...mi sento tanto cretina e oca in questi giorni. Temo di essere una femmina come ce ne sono tante in giro..Ho bisogno che la mia personalità strabordi, senza il vittimismo in saldo di cui mi rivesto in questi giorni.
Ho bisogno di risentirmi bene, anche in questa solitudine claustrale.